Biografia

 
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 RICORDI DELLA SORELLA HELENA

 

Il mio breve, ma felice cammino con te…
Thomas, come lo ricordo, come l’ho vissuto. Con l’aiuto di alcune foto lo voglio ricordare.
Thomas guarda attento il mondo con i grandi occhi amichevoli. Sono occhi di un blu luminoso. Mi è stato raccontato che da bambino eri coperto nel passeggino da una coperta dello stesso blu. Le persone si fermavano ed ammiravano entrambi: gli occhi e la coperta.
A tre anni, quando già avevi conquistato il mondo con passi sicuri, arrivò una sorellina. Io ebbi il nome di Helena da una nostra prozia, che aveva sposato un ebreo. Sono stati uccisi entrambi ad Auschwitz
Quando Thomas si chinò profondamente sulla carrozzella per fare la sua conoscenza con me io presi energicamente i suoi capelli e tirai….deve avergli fatto male, poverino, ma lui rise e si rallegrò del piccolo energico esserino. Fin dall’inizio il nostro rapporto è stato molto intenso, pieno di fiducia e di amore.


Thomas va a scuola. Noi lo accompagniamo. Lascia le sue cose all’ingresso per entrare in classe. Io schiaccio il naso contro il vetro e lo guardo a lungo, fino a quando scompare in classe. Poiché io sono molto legata a mio fratello, voglio vedere che non gli succeda nulla di male.
 

 

 

Thomas è molto felice a scuola. Paul ed io ce ne avvantaggiamo. Egli ci legge storie e ci fa molti racconti. Preferisce le storie che mettono paura e ride quando ci spaventiamo.
Abbiamo un’infanzia felice, nonostante la terribile situazione politica. Insieme siamo forti e delle nostre biricchinate pagano le spese soprattutto la nonna Wilma e la zia Mitzi. Particolarmente bello è il periodo natalizio, in modo particolare i giorni che precedono la festa. Tutti gli anni ci fa visita Nikolaus. Entra nella stanza, ci loda o ci biasima, noi moriamo quasi di paura. Dopo una festa di Nikolaus Thomas vuole approfondire la cosa, perché questa volta la voce del Santo gli sembra famigliare. Non c’è nessuno a casa, cerchiamo ovunque, soprattutto nei grandi armadi dell’ingresso. Scoperto! Il costume rosso non ha scampo. Lo prendiamo fuori, siamo molto avviliti e veniamo sgridati. Così Nikolaus ha smesso di farci visita.


Assistere alla Messa domenicale è cosa scontata. Con destrezza nonna Wilma corre di qua e di là davanti alla chiesa e cerca di distrarre le spie del partito che vogliono denunciare i visitatori della chiesa. Le riesce quasi sempre. Padre Budis è la guida spirituale della nostra famiglia ed ha un grande significato per noi. Questo sacerdote, di animo buono e molto impegnato, prepara noi bambini alla prima Comunione in maniera meravigliosa. Thomas si interessa molto di religione. Svolge il compito di chierichetto all’Altare nella chiesa di San Thomas. Una spia ha certamente capito qualche cosa, perché nostro padre perde quasi il posto di lavoro. Gli adulti non parlano con noi di politica, è pericoloso. In ogni caso parlano tra loro solo in tedesco. Pensano che è più sicuro. Un giorno ad una frase Thomas ride: adesso è chiaro a tutti che capisce il tedesco, lo ha imparato da solo.
Thomas si sprofonda nella biblioteca ricca di libri del nostro nonno Josef. Nonno Josef è dentista ed in città è molto amato dai pazienti. È un uomo pio e noi bambini accompagniamo lui e la nonna nei piccoli pellegrinaggi nei dintorni.


 

 

 

Per il fine settimana è sempre programmata una gita. La nonna pensa che l’aria fresca del bosco è molto importante per i bambini che vivono in città. Di solito prendiamo un battello che ci porta in posti molto belli sulle rive di un lago artificiale. Thomas mi insegna a nuotare in questo lago, Thomas nuota volentieri con perseveranza. Passiamo in quei luoghi giorni molto belli.
Un giorno aspettando il battello sediamo vicini , guardando l’acqua e…ripassiamo il latino! Thomas mi insegna alcune frasi colte ed io devo ripeterle per farlo felice. Le ricordo ancora oggi.
Passiamo spesso le vacanze in campagna e Thomas scopre vicino al nostro albergo una piccola chiesa. Al mattino presto si alza si alza e si reca là. Non mi sollecita, ma io sono portata a seguirlo, non posso lasciarlo andare da solo. Gli abitanti del villaggio si meravigliano nel vedere due bambini piccoli alla prima Messa del mattino.
A casa mi trattengo spesso nella piccola camera di Thomas. Un giorno mi chiede: “cucimi un saio”. Dal momento che non posso negargli niente, corro in cantina e prendo un sacco per le patate. Sopra lascio un’apertura per la testa e cucio lateralmente: Thomas ne è felice. Il primo saio puzza ed è sporco, zia Mitzi fa in modo che il sacco torni là da dove era venuto.

 

 

 

 

 

Ci sono molte belle chiese nella nostra città natale di Brno. La cripta dei cappuccini è insolita e Thomas non dimentica di portarmi là. Deve percepire che io quasi muoio dalla paura: siamo davanti alla cancellata dove sono radunati e allineati uno sopra l’altro i resti mortali dei monaci. Thomas mi guarda a lungo pensieroso e mi legge la frase che è scritta sopra, che suona così: “cosa siamo, sarete anche voi, cosa siete anche noi eravamo”. Sarebbe stato meglio non avessimo visitato quel luogo, perché dopo, per molto tempo, ho fatto brutti sogni.
Poi Thomas va a Digione perché è molto bravo a scuola. Ci sono anche dei vantaggi, perché quando torna a casa porta sempre delle belle cose per noi dall’ovest.
Prima del Natale del 1967 io festeggio il 15° compleanno ed ho il permesso di invitare alcuni amici. Siamo tutti rilassati e balliamo la nuova musica che si diffonde per il mondo. Thomas però rimane distante dal gruppo. Una mia amica vuole conoscerlo e la porto nella sua stanza: Thomas siede in un angolo a studiare. Il party deve andare avanti senza di lui.
Thomas va a Digione e torna nell’estate del 1968 per l’ultima volta. Tutta la nazione ed anche Thomas sperano nella “primavera di Praga” e nella fine del regime comunista. In Thomas allora è già maturata la decisione di diventare sacerdote. Sarebbe bello che la Chiesa respirasse, se fosse libera. Per avere una buona base per i suoi studi Thomas va a lezione di ebraico da un rabbino della città vecchia. In un caldo giorno di agosto lo accompagno e siedo sul divano ascoltando la lezione. Sentiamo degli spari. Corriamo fuori, tutti corrono da ogni parte. I soldati che al mattino sono entrati nella nostra città fanno sul serio. Thomas mi prende per mano e camminiamo nella nostra città. Troviamo riparo in una chiesa vicino alla stazione. Thomas è disperato e prega. Le persone nella chiesa piangono, i carri armati hanno strappato i teneri germogli della “Primavera di Praga”.

 

 

 

 

 

Alla fine dell’estate la famiglia si trasferisce ad Heidelberg, in Germania. I nostri genitori hanno trovato lavoro e una casa a Wieslach. Thomas viene a casa raramente: continua i suoi studi in Francia e subito dopo entra nell’ordine domenicano. Anche ora viene a farci visita, soprattutto in estate. Si accorge che il latino non è per me e che anche a scuola ho dei problemi con questa lingua. Thomas allora mi fa delle ripetizioni, perché il latino è la sua lingua preferita. Pieno di zelo, cerca di farmi avvicinare alla bellezza di questa lingua, senza successo. Io guardo fuori dalla finestra e non sto attenta per niente. Allora i miei pensieri erano altrove. Thomas si arrabbia davvero. Batte il pugno su un tavolino, che è collegato con una piccola mensola. Questa si rovescia ed un vaso di fiori che avevo messo là sopra gli cade in testa. Non mi azzardo a ridere, ma la lezione di latino è finita.
 

Nell’aprile del 1975 mi trasferisco con mio marito Andreas in una casa a Kirchheimbolanden. Il 29 giugno Thomas viene ordinato sacerdote a Roma. Ci vediamo raramente, ma ci scriviamo regolarmente. Mi scrive lunghe lettere con uno stile gioioso, che mi fanno anche ridere.

 

 

 

 

Mi aiuta da lontano ad impostare la mia vita, condivide le mie preoccupazioni e non abbiamo segreti uno per l’altra. Una volta al mese telefona. Gli mando anche pacchi con alimenti, perché deve nutrirsi di più. Il salame rotondo lo confeziono come fosse un libro. Di notte egli lotta con le coperte italiane con le quali resta scoperto. La volta dopo gli mando un piumino da letto.
Con mio marito andiamo a Wisloch per la prima Messa di mio fratello. Celebra la Santa Messa nell’ospedale psichiatrico regionale dove lavora mio padre. Thomas è felicissimo quando impara che diventa zio. Naturalmente viene a battezzare suo nipote.
In estate e per un periodo più breve in inverno viene a Kirchheimbolanden: gli piace trascorrere le vacanze da noi in ambiente famigliare. Si diverte molto con il piccolo nipote e fa molte camminate e lunghe conversazioni con suo cognato. Gli piacciono molto le gite al Reno e dintorni. Thomas è molto modesto ed è contento con poco.
Se non sono attenta e coerente nell’educazione dei figli Thomas si può arrabbiare. Ha un senso dell’ordine molto forte e vuole che i nipoti si attengano a delle regole precise. È difficile per me e per i piccoli. Thomas alloggia nella camera di Michael. La sua piccola valigia è perfettamente preparata, ogni centimetro è occupato
Sul tavolino della camera viene steso una tovaglia bianca e Thomas celebra la Messa tutti i giorni in latino. I nipoti dormono regolarmente. Thomas non sembra contrariato e continua serenamente. L’interesse per il latino i due lo hanno ereditato dalla madre……di tanto in tanto Thomas aiuta in parrocchia ed il suo zelo di predicatore rimane impresso nella memoria degli ascoltatori. Le persone avvertono la sua incrollabile fede e la sua dedizione alla sua missione sacerdotale. Si dà a Dio completamente, anche quando avverte che è al limite delle sue forze.

 

   

 

 

Ne vale la pena perché un poco della sua fede raggiunge le persone che si sono raccomandate a lui. Thomas prende seriamente il suo lavoro di consigliere spirituale, mi chiede spesso di pregare per lui.
Quando Thomas ci fa visita, per noi è sempre un periodo speciale. Thomas nuota volentieri, prende il fiato e si immerge, si gira sulla schiena e io lo accompagno. La sua gioia è contagiosa. Dopo il nuoto ci fermiamo presso una piccola grotta che è stata costruita dai reduci di guerra. Davanti alla piccola statua della Madonna di Lourdes sono accese molte candele e fiori abbelliscono le pareti annerite dal fumo. Attraverso i rami degli alberi passano i raggi del sole sul piccolo e duro inginocchiatoio ove è inginocchiato Thomas. Rimane a lungo e prega. Raramente si vede qualcuno così concentrato nella preghiera. Thomas è sincero e ci fa vivere la sua fede. Peccato che questa bella estate sia finita, i nostri genitori vengono a prendere Thomas.

 

 

 

 

Viene di nuovo a casa alla fine di novembre, accompagnato dal padre per congedarsi da noi. Thomas fa le ultime correzioni al suo libro di metafisica. Dopo poco tempo potrà solo rimanere sdraiato. Ha dei dolori indicibili. I suoi pensieri sono per il suo Dio e il Suo amore. Preghiamo molto. Chiamo un sacerdote che conosco molto bene per fargli dare l’estrema unzione. Thomas non conosceva il cimitero dove il suo corpo trova l’ultima dimora di pace. È un bel cimitero nel bosco, vicino ai lunghi sentieri ove spesso andava a passeggiare in estate. Lo farebbe felice. Anche oggi Thomas è con noi, ci accompagna e sentiamo la sua vicinanza.
Era con me quando, tredici anni più tardi, dovevo assistere una cognata. Essendo sola desiderava la nostra vicinanza e le nostre cure. Per me è un periodo gravoso. Come sempre nella mia vita, nei momenti di angustia, prego mio fratello che mi aiuti. Mia cognata muore dopo poco tempo il 29 giugno 2003, 28 anni dopo l’ordinazione sacerdotale di Thomas, confortata e senza dolori. Thomas che era così pieno di zelo nel lavoro per il Signore, anche adesso è certamente instancabile nel pregare Dio per le nostre anime.
 


 

  
 

 

 

 

 

 

 

 

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